Chi siamo

Compito  principale della Caritas parrocchiale è di educare, sensibilizzare, promuovere la “CARITA’” nella comunità e questo abbiamo cercato di fare in questi anni come Commissione, specialmente per coinvolgere i giovani, rivolgendoci in primis ad educatori e catechisti, riteniamo infatti fondamentale che i ragazzi vengano presi per mano ed accompagnati, all’incontro con la “CARITA’”.

Educare e stimolare la Comunità ad un “cambio di mentalità” e quindi di stile di vita è veramente compito difficile. Più volte negli articoli sul bollettino parrocchiale e nel retro del foglio domenicale - strumenti importanti per la comunicazione  - abbiamo cercato di buttare qualche seme, per crescere insieme e lasciarci coinvolgere in questa grande avventura, con l’obiettivo ambizioso di essere veramente una ”matita nelle mani di Dio” (madre Teresa di Calcutta) e riuscire ad “essere Carità”, più che “fare la Carità”. Da qui l’attenzione all’Altro nel quotidiano, la scelta di uno stile di vita sobrio e coerente con il nostro professarci cristiani, dare ai giovani modelli veri e veri valori, e non ultimo, essere un punto di riferimento in una società che ne è priva. 

Spesso ricordiamo le iniziative attraverso le quali speriamo di stimolare le persone, magari le più “lontane”, perché il “servizio” può essere lo strumento giusto per avvicinarle,  ed inoltre c’è molto bisogno di forze nuove.

La commissione Caritas è composta da 10 membri e si riunisce ogni due mesi, il sabato mattina (vedi calendario parrocchiale).

 

Cosa facciamo

Ogni martedì pomeriggio, alla Casa della Carità, per anziani e non: poche fedelissime signore che dalle 16 alle 18 fanno compagnia ai ragazzi, recitano il Rosario magari cucendo, piegando la biancheria, stirando e condividendo così per un paio d’ore la vita della Casa con le suore e gli ospiti. Sarebbe bello ampliare il gruppo. Purtroppo manca la presenza dei giovani della parrocchia, sia per alzare che per animare.foto carita'

Un giovedì al mese; “Punto di ascolto” per i “senza fissa dimora”: si offre la colazione, una sportina con alimenti da consumarsi all’aperto e indumenti, ma soprattutto si coglie l’occasione per parlare con queste persone e far loro sentire loro una vicinanza.  L'affluenza è scarsa perché non si danno soldi e per questo si è decisa l’apertura mensile e non più settimanale.

C.A.F. – Caritas   (Centro d’Ascolto Famiglie – Caritas)

Il Centro, presente sul territorio da 20 anni, dal 17 gennaio scorso viene gestito direttamente dalla Caritas parrocchiale, assieme alle Parrocchie dei ss. Monica e Agostino e s. Giuseppe Lavoratore, nei nuovi locali di passaggio Marescalchi 4.

Il servizio che viene prestato risulta sempre più necessario, visto l’acuirsi della crisi economico-sociale. Attualmente le famiglie assistite sono un centinaio, tra italiane e straniere, ma di settimana in settimana aumentano, in quanto bussano alla porta volti nuovi e, purtroppo, tornano famiglie che da anni si erano rese autonome,  soprattutto grazie al lavoro, ora perso.

Il Centro è di proprietà della nostra parrocchia, ma il servizio viene svolto in collaborazione con le altre due parrocchie, che partecipano anche alle spese di gestione. In questo senso, C.A.F. può costituire un primo passo per la creazione di una “Caritas Interparrocchiale” e rafforzare quel legame che già esiste fra le tre comunità in materia di pastorale.

Molte sono le persone coinvolte in questo servizio, a livello di volontariato, perché molto è il “lavoro” necessario per consentire un'apertura al pubblico bisettimanale per la distribuzione degli alimenti, dei vestiti e per l'ascolto delle persone in difficoltà, strumento fondamentale di una relazione, che permette di condividere i loro grossi problemi e tentare di renderli consapevoli dei loro diritti e quindi accompagnarli in alcuni percorsi, anche  burocratici.

Varie sono le iniziative in essere e molte altre, probabilmente,  sarebbero necessarie, ma - citando nuovamente Madre Teresa di Calcutta - ricordiamoci che: “a Dio non piace quanto facciamo ma con quanto Amore lo facciamo”. Consapevoli poi che da soli nulla siamo e nulla possiamo fare, crediamo che la partecipazione all’Eucarestia domenicale e una preghiera costante e profonda siano momenti indispensabili a sostegno del nostro “fare”.