La novità del Concilio

Ripensare il ConcilioVaticano II (1962-1965) alla luce della storia di ieri e di oggi. Ecco il tema posto al centro dei tre incontri che, in occasione dell’Anno della Fede, sono stati organizzati presso le tre parrocchie del territorio per riscoprire il significato di quell’evento nella storia della Chiesa e approfondire alcuni suoi contenuti, con particolare riferimento alla Gaudium et Spes e alla Lumen Gentium.


Al di là delle tematiche specifiche affrontate in ciascuno dei tre incontri (la missione della Chiesa nel mondo, il valore del matrimonio come via di consacrazione e santificazione, la pace come dono di Dio e impegno comune), ciò che è emerso con chiarezza è la carica di novità contenuta nelle dichiarazioni dei vari documenti e l’atteggiamento di apertura manifestato dall’assemblea dei vescovi nei confronti dei problemi posti dalle profonde trasformazioni della società. Una società segnata, allora come oggi, dalla secolarizzazione e dal relativismo culturale che, di fatto, hanno eliminato Dio e la religione dall’orizzonte esistenziale dell’uomo.
Per la Chiesa del Concilio il mondo e le sue sfide non sono più un nemico da combattere ma una realtà con cui confrontarsi e dialogare, ritrovando in questo dialogo il senso della propria missione, che è quello di riflettere la luce di Cristo che illumina il mondo anche in tempi di buio.
Ecco l’immagine della nuova Chiesa che non si contrappone più al mondomasi pone come sentinella che vigila sui progressi dell’uomo e sui suoi progetti, come voce che proclama la dignità della persona umana destinataria dell’azione di Dio e centro di valori, come sorgente di speranza capace di contrastare la realtà del male.
La nuova Chiesa si fa portavoce dei diritti umani che entrano a far parte del dettato delVangelo e indirizzano la sua azione verso una rinnovata attenzione ai poveri, considerati come i prediletti di Cristo e quindi una risorsa da proteggere e custodire.
Dalle pagine dei testi conciliari emerge dunque il volto della Chiesa, come l'aveva sognata Giovanni XXIII, non chiusa e dogmatica, ma aperta al dialogo, accogliente, ecumenica, profetica. Una Chiesa a immagine di Maria, integra, umile, che si dona e non si impone e si fa carico del mondo con le sue contraddizioni e lacerazioni. Siamo grati a Padre Marcello e a don Pier Giuseppe Scotti per averci introdotto a questi temi che ci hanno fatto riscoprire l’attualità del Concilio e del suo magistero, così spesso disatteso in questi tempi di crisi.

Appuntamenti

09 Nov 2024
03:00PM - 07:00PM
ZPC Festa del Ciao
11 Nov 2024
08:45PM - 10:45PM
Commissione Liturgia
14 Nov 2024
08:45PM - 09:45PM
ZPC S. Messa Catechisti
14 Nov 2024
08:45PM - 09:45PM
ZPC S. Messa Catechisti
17 Nov 2024
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