1994 -2013
XX Sagra della Beata Vergine delle Grazie
La Sagra della Beata Vergine delle Grazie, compie venti anni ma non li dimostra: è e resta una fresca, semplice e gioiosa festa di Comunità, organizzata in occasione delle celebrazioni in onore della Madonna, co-patrona della nostra Parrocchia, che da lunga tradizione si svolgono nella terza domenica di settembre.
La devozione della Beata Vergine delle Grazie a Corticella ha una storia lunghissima che risale addirittura alla fine del 1600. E’ interessante sapere che già nel 1800 si costituì una “Pia Congregazione della Beata Vergine delle Grazie” con il compito di organizzare i festeggiamenti e sostenere le spese di quello che veniva definito “un giorno di pompa solennissima, non tanto per la Chiesa, ma per l’intera Parrocchia”. Gli annali dell’epoca riportano notizie a dir poco strabilianti: la Congregazione della Beata Vergine era “paritaria” e, ben prima che s’inventassero le “quote rosa”, era aperta a uomini e donne, era guidata da un Priore, affiancato da una Priora ad honorem, ed aveva un Sindaco ed una Sindaca ad honorem, con compiti di revisione e controllo dei Mandati e dei requisiti d’ammissibilità dei partecipanti che dovevano essere di “irreprensibile civile e morale condotta” e non potevano superare i cinquant’anni d’età…dopodiché… largo ai giovani!!!.
La festa della Madonna delle Grazie a Corticella è dunque sempre stata una festa di popolo: non solo di coloro che frequentano la Chiesa ma occasione lieta in cui la comunità dei fedeli si allarga ed accoglie chiunque desideri portare il proprio tributo d’ affetto a Maria, mamma di Gesù e madre nostra, ed abbia voglia di stare in buona compagnia e convivialità.
La sagra nasce dal sagrato, quello spazio davanti alla chiesa dove le persone s’incontrano, si salutano, chiacchierano e prolungano il tempo della preghiera e del rendimento di grazie che hanno vissuto nella celebrazione della Santa Messa. Tutti sono invitati a far festa nella Sagra, così come sono benvenuti tutti coloro che vogliono rendersi utili donando un po’ di disponibilità per la preparazione e l’organizzazione delle tante iniziative ed attività . In questi 20 anni sono tantissime le persone che hanno contribuito a far bella la Sagra, dagli “operai della prima ora” fino ai più giovani che, di anno in anno, crescono in esperienza ed iniziativa, con nuove idee e progressiva assunzione di responsabilità. In questi 20 anni di Sagra abbiamo salutato anche qualche caro amico, già tornato nella casa del Padre, ma tutti sono ugualmente presenti, nel ricordo affettuoso e nella riconoscenza per il bene che ciascuno ha voluto alla Comunità. Credo sia proprio questa la Grazia più preziosa che la Beata Vergine continua a farci: il desiderio di fare ed essere Comunità, per testimoniare con gioia a tutti “com’è bello e soave che i fratelli vivano insieme”(sal.133)
Raffaella Ferri
Editoriale scritto da Mons. Mario Cocchi
Una sagra. Perchè?
Leggo nel bollettino “il Ponte” del settembre 1993: “Per antica tradizione la terza domenica di settembre è dedicata ai festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria, protettrice della nostra parrocchia. Nel passato il popolo di Corticella celebrava funzioni frequenti presso il suo altare “o per famiglia devota, o per morti, o per infermo, o per altre ragioni consimili” e il giorno della festa era un giorno di “pompa solennissima” non solo per la chiesa, ma per tutto il territorio della parrocchia. Con più semplicità, ma con la stessa sincerità vogliamo impegnarci anche noi a manifestare a Maria la nostra devozione. La Madonna ci insegna il coraggio e la forza della fede: lasciamoci guidare dal suo esempio e preghiamo nelle difficoltà e nella sofferenza con la fiducia di figli dati a lei per la nostra salvezza”.
L’intuizione della “Sagra Beata Vergine delle Grazie” mi è nata dalla convinzione che la nostra bella fede cristiana non è fatta per stare in chiesa! Ciò che celebriamo in chiesa deve riportaci con gioia e con coraggio nella vita di ogni giorno dove ciascuno è chiamato a dare il meglio di sé dentro una storia che chiede di stringerci insieme per cogliere il vero bene comune. È bello che una Comunità faccia festa attorno ai suoi preziosi valori. Uno di questi è l’attaccamento a Maria, madre stupenda, che ci insegna a stare uniti a Gesù nostro Maestro e Signore. Ma occorre, perché la festa sia vera e piena, che si dilati a chi non viene più in chiesa per svariati motivi. Aprirsi con gioia a tutti è il vero frutto della fede. Era dunque necessario creare un’occasione, un “ponte” di accoglienza, di incontro e di aggregazione per tutti. Da qui l’idea della “sagra” espressa, certo dal suo cuore religioso, ma anche da un contorno umano e popolare fatto di tavola, spettacolo, gioco. Si voleva così promuovere manifestazioni con le quali la Comunità intendeva mostrare anche esternamente la sua gioia.
Parlare di sagra, quindi, significa certo ricordarci sempre più delle nostre radici, dove popolo e religione, fede e vita si sono intrecciati donando valori che non possono andare perduti, ma anche mettere in atto oggi quelle attenzioni umane e cristiane che ci aiutano a tessere rapporti costruttivi, in un mondo che ne ha veramente bisogno.
Mons. Mario Cocchi